mercoledì 6 giugno 2007

JAGUAR C-XF, il futuro del giaguaro

Linee lunghe e tese che aggiungono eleganza all’idea di sportività, grinta e muscoli pronti allo scatto. E’ il concept C-Xf della Jaguar, una creatura del centro stile Jaguar voluto da Ian Callum e messo in essere da Julian Thompson.



Design da berlina, styling da coupè, la C-Xf è una concept che si fa ricordare. Colpisce col suo aspetto avvenieristico e poi seduce grazie all’eleganza dei suoi interni. Nell’abitacolo infatti non si sale, ma piuttosto si scende. Chi guida infatti si inserisce tra il volante a tre razze in lega e pelle e i sedili, in un’atmosfera sobria ma dettagliata.

I finestrini appaiono come sottilissimi spicchi di cristallo mentre la linea di cintura, molto alta, fa sì che, una volta seduti, ci si ritrovi il margine superiore della porta all’altezza delle spalle, quasi come in una monoposto di F1. Questo accade per via della posizione molto bassa dei sedili, che permette però di avere uno spazio inaspettato sopra la testa.

La C-Xf insomma è molto comoda, soprattutto se si considera che la versione di serie disporrà di quasi 4 cm in più in altezza. Tra gli altri elementi che verranno riconfermati spiccano le forme originali a goccia delle superfici vetrate laterali, i montanti del tetto estremamente inclinati e le maniglie d’apertura delle porte a scomparsa.

Parlando d’interni, secondo la chief designer, Adriana Blunt, ‹‹Jaguar ha reinventato l’utilizzo di materiali comuni come pelle o legno›› e l’esempio più appariscente di questa dichiarazione d’intenti è costituito dall’uso di una nuova pelle di alta qualità, trattata e stampata in modo da riprodurre in tutto e per tutto l’aspetto della fibra di carbonio, uno stratagemma che ha permesso di mantenere l’immagine di prestigio del materiale sintetico riprendendone volutamente la lucentezza.

Oltre a questa sono stati utilizzati anche inserti di legno di pioppo, trattato però con un particolare procedimento a fuoco che ne ha scurito il colore mettendone in evidenza le venature e rendendolo liscio e lucido come la seta.

La tonalità scura che predomina nell’abitacolo ha inoltre la funzione di mettere in risalto i comandi della trasmissione posti sul tunnel centrale, la fascia orizzontale della plancia e i tre elementi circolari prominenti degli strumenti, tutti autentici oggetti di design realizzati in alluminio.


Sul volante spiccano i due grandi bilancieri, studiati per cambiare nel più autentico stile sportivo, da gara. Tuttavia, chi preferisce rilassarsi alla guida può farlo con un semplice gesto, basta impostare il comando Drive direttamente dalla console dei comandi posta sul tunnel centrale.

In basso, tra pedali e poggiapiedi, si trova un autentico giacimento di alluminio, mentre la chiave di avviamento non è prevista e basta fare una leggera pressione su un piccolo pulsante rosso sul tunnel per accendere il motore.

La combinazione tra il potentissimo V8 da 420 cavalli abbinato ad una pressione un po’ maggiore del dovuto sul sensibilissimo pedale dell’acceleratore provoca, poi, un boato sorprendente. L’isolamento del motore di fatto è inesistente, mentre lo scarico sembra lavorare come una cassa di risonanza.

La C-Xf è una concept car che vuole mostrare a tutti l’orientamento futuro della Jaguar, un futuro che tra poco si potrà vedere correre sull’alsfalto con l’entrata in produzione della serie Xf.

Così Jaguar cercherà di farsi perdonare per aver passato gli ultimi 25 anni a riproporre sempre le stesse linee.

venerdì 9 marzo 2007

ASTON MARTIN Vanquish S Ultimate

Una versione speciale dell’Aston Martin Vanquish S sarà assemblata in una serie limitata a soli 40 esemplari. In attesa della nuova DBS, infatti, il costruttore britannico ha allestito la Vanquish S “Ultimate”, una versione speciale e celebrativa della sportiva inglese da 12 cilindri e 528 cavalli di potenza.


Anche se deve ancora toccare l’asfalto, la Ultimate si potrebbe considerare una “instant classic”. Un vero e proprio capolavoro costruito a mano a Newport Pagnell, una vettura assemblata con maestria e pazienza quasi artigianale, montata a mano, pezzo per pezzo. Dunque, ancora più rara.

Alle spalle di quest’ultima, nonché definitiva, supercar inglese per pochi eletti troviamo la celebre Aston Martin Vanquish, prodotta a partire dal 2001.
Un modello, la Vanquish, che ha avuto l’onore di essere utilizzato in campo cinematografico nella serie di James Bond, più precisamente nella pellicola del 2002 “Agente 007 - La morte può attendere”.


Probabilmente scelta per l’eleganza delle sue forme e degli interni, la Vanquish si è confermata una vettura in grado di fondere alla perfezione i caratteri classici con quelli aggressivi delle migliori auto sportive.


Ma non è la carrozzeria a rendere questo modello singolare, anzi. La vera anima di una coupé come la Vanquish è nascosta nel cofano. Il suo motore infatti riesce a raggiungere le massime prestazioni grazie ai suoi dodici cilindri e ai 520 cavalli. In questo modo la Vanquish autolimitata può raggiungere i 321 km/h ed è capace di scattare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi.

Un leggero ritocco alla Vanquish è stato successivamente imposto dalla Aston Martin con la Vanquish “S”. Forse si è trattato di un escamotage per meglio giustificare i 100.000 euro che separavano la Vanquish dalla sorella minore DB9 (un’auto di potenza quasi eguale), ma resta il fatto che con la versione “S” la potenza della Vanquish è stata portata a 527 cavalli.


Un incremento che le ha permesso di raggiungere i 321 km/h di velocità massima. Ovviamente tutto l’assetto è stato riequilibrato. L’impianto freno è stato rinforzato, le sospensioni rese più dure e lo sterzo più diretto. Tuttavia la Vanquish originale non è stata snaturata ne’ nello stile ne’ nella guida.

Da ultima, ecco appunto sul mercato la Ultimate edition. Con i suoi 40 esemplari in giro per il mondo, questa serie è stata realizzata per porre fine alla Vanquish, ma con stile. Uno stile, tipicamente inglese, che si riconosce subito grazie al colore esterno, l’Ultimate Black, che è stato creato appositamente per questo modello.

Dando uno sguardo all’abitacolo, a colpire l’occhio sono i rivestimenti in pelle pieno fiore, le cuciture in cuoio e le targhette celebrative su cui è inciso il numero di serie della vettura.


Nessuna modifica per il poderoso V12, il cui superbo propulsore, che è appunto lo stesso montato sulla Vanquish S, si conferma in grado di far superare all’auto sportiva i 321 km/h di velocità. La trasmissione è invece stata affidata al cambio automatico sequenziale, recentemente migliorato e velocizzato dal costruttore anglosassone.

Il prezzo di quest’ultima nata in Inghilterra? Circa 273.000 euro, ma chi potrà permettersela entrerà in possesso di un oggetto da collezione unico nel tempo. Un gioiello destinato ad aumentare di valore fino al punto di raggiungere in pochi anni quotazioni quasi doppie rispetto al prezzo di acquisto.

martedì 2 gennaio 2007

MASERATI Coupé Cambiocorsa

Che "l’eccellenza si ottenga attraverso la passione" Maserati lo ha dimostrato con una Granturismo a motore anteriore dal nome accattivante: Coupé Cambiocorsa.


Perché si chiama Cambiocorsa?
Perché questa Coupé è equipaggiata con l’avanzatissimo Cambiocorsa, il cambio elettroattuato con selezione computerizzata delle marce e tecnologia derivata dalla Formula 1.

Dimenticatevi il pedale della frizione quindi. Quando l’avrete tra le mani ricordatevi che l’innesto delle marce è a comando elettroidraulico, perciò la selezione dei 6 rapporti si ottiene soltanto grazie alla pressione dei vostri polpastrelli sulle levette posizionate dietro al volante.


La Maserati è forse una delle poche case automobilistiche italiane che, al di sopra delle mode, è capace di rappresentare al massimo lo stile sviluppato dalla Italdesign-Giugiaro.

Guardando in faccia questo modello si resta colpiti dal frontale aggressivo. Tuttavia le linee restano pulite, da notare il design del paraurti e dagli sfoghi d’aria laterali, chiusi dalla classica rete a maglie strette in colore nero.


Dando un’occhiata al suo interno si scopre un abitacolo costruito appositamente per accogliere. Di fatto l’ambiente interno della Coupé è nato proprio per unire in un’armonia del tutto unica le linee di una sportiva con il massimo del confort.

A questo proposito non bisogna mai sottovalutare il pregio dei materiali, la cura artigianale di ciascun dettaglio e l’eleganza di ogni particolare.


La strumentazione analogica è caratterizzata dal colore bianco su sfondo blu ed i suoi comandi sono facilmente comprensibili.

Al centro della console spicca il Maserati Info Centre, lo schermo a colori da 5,8 pollici che permette di gestire l’impianto audio con lettore CD, il computer di bordo, il climatizzatore automatico e, a richiesta, il navigatore satellitare GPS, il telefono GSM ed il caricatore CD.


E se tutto questo ancora non vi soddisfa, diamo uno sguardo al motore:
un 8 cilindri a V di 90 gradi, compatto e leggero.

La struttura di questo gioiello è tra le più sofisticate della categoria, con lubrificazione a carter secco e gruppo pompe esterno al monoblocco.


Con i suoi 390 cavalli la Coupé Cambiocorsa arriva ad una velocità massima di 285 km/h e passa da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi…

AUDI R8

In occasione del nuovo anno ripartiamo dalla A: Audi.


Il modello che vogliamo presentarvi è la nuova Audi R8.
Perché l'abbiamo scelta?
Perché secondo i vertici Audi è questa la punta di diamante sportiva del marchio tedesco.

Derivata dall’Audi Le Mans quattro, la R8 è stata interamente realizzata in alluminio, come nella migliore tradizione della casa tedesca.


Guardandola da dietro non si può non essere colpiti dalle prese d’aria sezionate.

Il frontale invece è dominato dalla forma trapezoidale della griglia Audi, affiancata lateralmente dalle grandi prese d’aria supplementari che seguono l’inclinazione dei gruppi ottici a LED (come quelli posteriori).


L’architettura dell’abitacolo a due posti è stata appositamente studiata per avvolgere il guidatore con una strumentazione e dei comandi dall’ergonomia decisamente evoluta.

Specifico delle vetture più sportive, il volante con la corona appiattita nel segmento inferiore. Un richiamo accattivante alle sensazioni sportive.


La scelta del motore centrale offre un’ottima ripartizione dei pesi:
44 per cento all’anteriore e 56 al posteriore.

Anche le dimensioni non sono indifferenti, parliamo infatti di una lunghezza di 4,43 m ed un’altezza di soli 1,25 m.

La Audi R8 sarà presente nel mercato europeo e americano dall'aprile 2007 e verrà assemblata a Neckarsulm, in una linea appositamente allestita dalla Audi quattro GmbH.

Si tratta di un progetto che vale più di 28 milioni di Euro. Una cifra degna di nota se si considera che con la R8 Audi entrerà in competizione diretta con Lamborghini e Bugatti.

CHRYSLER Nassau


Il primo salone automobilistico del 2007 sarà quello statunitense di Detroit, ovvero il North American International Auto Show, che proprio quest’anno festeggerà i suoi 100 anni.


In omaggio alla terra che ospiterà il Motor Show del nuovo anno, vogliamo presentarvi la coupé di lusso a quattro porte e quattro posti del gruppo Usa DaimlerChrysler:
la Chrysler Nassau.


Senza ombra di dubbio questa nuova maxi berlina-coupé lascerà il segno a Detroit.
Il nome “Nassau, tuttavia, non è nuovo in casa Chrysler.
In passato, infatti, già un prototipo del 2000 che prefigurava la 300 era stato identificato con questo appellativo.


Segno distintivo di questa nuova Chrysler è il suo carattere sportivo.
Il design ultramoderno lascia intravedere un’impronta stilistica tipicamente “Chrysler”.
L’ombra della Crossfire prende forma attraverso i gruppi ottici piuttosto originali nel disegno, mentre il tetto panoramico segmentato ed il posteriore discendente si avvicinano allo stile Alfa Brera.


Nonostante sia una coupé quattro porte con spazio a bordo per quattro passeggeri, la Nassau possiede un V8 HEMI di 6,1 litri ed un’accelerazione 0-100 km/h in 5 secondi.


“Concepita per esaltare il piacere di guida” , si legge in una nota ufficiale, la Crysler Nassau si candida per essere eletta “l’americana dell’anno 2007” .

Per maggiori informazioni sul Salone di Detroit, visita il sito ufficiale:
http://www.naias.com

lunedì 18 dicembre 2006

BENTLEY Continental GT

Quando si parla di lusso automobilistico non si può non parlare di Bentley.















La cura di ogni dettaglio e la garanzia dell'affidabilità sono i concetti chiave della casa britannica che sul mercato del lusso si è imposta per la sua raffinatezza.
Non dimentichiamo infatti che ogni singolo componente automobilistico prodotto da questo marchio viene realizzato a mano e siglato in modo tale da poter rintracciare l'artigiano che lo ha lavorato.

Il modello che vi presentiamo in queste foto è la Bentley Continental GT.
Questa vettura è stata assemblata all'interno delle nuove strutture realizzate nello storico stabilimento di Crewe.
In ogni caso, per quanto la Continental GT sia una Bentley da cima a fondo, non è possibile ignorare il ruolo fondamentale avuto dal Gruppo Volkswagen nella sua genesi.














Difatti, grazie agli investimenti della Volkswagen - per un importo di 500 milioni di sterline - è stato possibile trasformare il sogno di un Bentley Coupè in realtà.

La Casa tedesca però non si è limitata soltanto ad investire ma ha dato alla Bentley anche la possibilità di trasformare le officine di Crewe in un centro produttivo ai vertici dell'eccellenza tecnologica.

La Continental GT è un coupé Bentley interamente nuovo, ispirato alla più raffinata tradizione del Gran Turismo.

Quella che avete di fronte è la più veloce vettura quattro posti al mondo,
in grado di raggiungere una velocità massima di oltre 290 Km/h, come pure d'accelerare da zero a 100 Km/h in meno di 5 secondi.
Ad azionarla è un propulsore W12 biturbo di 6 litri realizzato dalla Bentley, capace di erogare oltre 500 CV.














Cattura lo sguardo lo spoiler posteriore integrato che si solleva a partire da una determinata andatura. Lo sbalzo anteriore è ridotto all'essenziale, mentre le fiancate possiedono un andamento piuttosto pronunciato ed il frontale è caratterizzato da grandi gruppi ottici.

Come tutte le Bentley, anche la Continental GT possiede un unico difetto...Il prezzo.

venerdì 15 dicembre 2006

BMW Hydrogen 7

Si preme un bottone e si passa dall'alimentazione a benzina e quella ad idrogeno.
Non è un film, ma è ciò che rende speciale la nuova BMW Hydrogen 7.















Stiamo parlando di una berlina che, dopo l’apparizione allo scorso Motor Show di Bologna, si farà conoscere sulle nostre strade molto presto e con l’aiuto di ben 100 testimonial VIP.
Infatti, questa nuova berlina di lusso, la prima al mondo a idrogeno, verrà presentata in tutto il mondo da cento guidatori privilegiati, volti noti che dovranno impegnarsi, sotto contratto, a fare da ‘testimonal’ all'auto che verrà loro concessa.















La BMW Hydrogen 7 con motore a idrogeno è frutto di una strategia in costante sviluppo, il cui obiettivo è quello di portare il concetto di mobilità sostenibile nella vita di tutti i giorni.
Dotata di un motore 12 cilindri a 191 kW / 260 CV, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi, la berlina a idrogeno della Casa tedesca può raggiungere una velocità massima di 230 km/h, velocità limitata elettronicamente.
La peculiarità di questa nuova ‘bavarese’ però non si trova nel motore, bensì nel serbatoio, anzi ‘nei serbatoi’.

La BMW Hydrogen 7 è infatti dotata di due serbatoi combinati, che offrono un’autonomia di circa 700 chilometri: quasi 500 km grazie ai 74 litri del serbatoio di benzina e circa 200 km grazie agli 8 kg di capienza del serbatoio di idrogeno (che è immagazzinato allo stato liquido).

Andrebbe ricordato a questo proposito che quando la Hydrogen 7 va ad idrogeno, le emissioni consistono in solo vapore acqueo, senza emissioni nocive e di CO2. Per questo le vetture ad idrogeno sembrerebbero essere la chiave di volta per una mobilità che non danneggia l’ambiente.

Per la BMW la Serie 7 rappresenta la prova tangibile che l'idrogeno liquido può essere utilizzato come fonte energetica per le automobili di serie, preparando il terreno per lo sviluppo, già in atto, di un’infrastruttura di distribuzione destinata a servire soprattutto altri rifornitori di idrogeno.

Dopo la prova, la Hydrogen 7 sarà disponibile in Europa e negli Stati Uniti a partire dalla primavera 2007, mentre nella seconda metà del prossimo anno sarà esportata in Giappone.

E i rifornimenti? Sarà direttamente BMW a rifornire i prototipi in prova, nell'attesa di una distribuzione capillare di impianti, dal costo stimato in circa 3 miliardi di euro...